Sembra che ci sia una parte di persone che si renda conto di cosa stia accadendo oltre le apparenze, poche per la verità, e una parte che invece crede che ci sia solo un problema momentaneo e passeggero senza nessun disegno dietro.
Sicuramente questi sono estremi facilmente descrivibili, poi c’è anche una parte che ha opinioni intermedie. I primi probabilmente peccano di eccesso di catastrofismo e i secondi di superficialità o menefreghismo pensando che tanto loro non saranno toccati.
Credo però che tutti sentano una sorta di aria strana, un qualcosa che circola e che stimola le parti più ataviche e profonde di noi. Se poi si associa l’impossibilità di vedere una futuro davanti a sé, ecco che si prova sgomento, paura e in alcuni casi terrore e panico. Il responsabile si crede sia quell’innominabile sulla bocca di tutti ma non credo sia così, il responsabile è dentro di noi, quello fuori è solo una proiezione.
La massa non sa mai cosa sta accadendo e sopratutto non sa nemmeno di non saperlo. Noam Chomsky
Serve solo a farci vedere le nostre miserie, le nostre fragilità, le presunzioni in cui siamo piombati in cinquant’anni di democrazia mai esistita se non sulla carta, di aumento di benessere materiale e tecnico non riequilibrato dall’aumento di capacità per gestirlo senza danni.
Questa aria strana che si avverte è la vita che ci presenta il conto e lo presenterà a tutti, cioè alle tre grandi categorie, estremisti e non. Possiamo continuare a credere che il problema sia solo questo o quello là fuori, oppure manco esista, non ha importanza perché il conto lo pagheremo tutti.
Proprio come un conto in denaro, chi risparmia qualcosa potrà pagare più facilmente, chi spende tutto o addirittura si indebita troverà lungo perché dovrà rinunciare a molto e in certi casi a tutto. Questo, oltre ad essere una cosa nota per i più acorti, è già scritta nero su bianco in documenti ufficiali del World Economic Forum. Dottor Alter