Spesso si sente parlare di una nuova scoperta in tema di #benessere o #guarigione: la sostanza X o Y trovata per esempio nei pomodori o nel vino fa bene. A questo punto si pensa: perché non assumerne una bella dose ogni giorno? Magari in pillole? Oppure in altri casi si pone l’attenzione ad un cibo che fa male, per esempio ultimamente si parla di carne, glutine ecc … Quindi molte persone le evitano come fossero veleno.
La riflessione viene spontanea.Sulla terra ci sono tutti gli elementi utili e necessari alla vita dell’uomo, nessuno escluso. Che poi qualcuno manifesti problemi ad assumere questo o quello è evidente, oppure li eviti per ragioni etiche è ragionevole. Dato che avremo bisogno di tutto, qualcuno non potrebbe poi manifestare sintomi di carenza o di squilibrio?
L’incertezza della conoscenza non è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza. Charles Bukowski
I componenti benefici X e Y si trovano in percentuali studiate dalla natura in milioni di anni, in equilibrio con altre sostanze che modulano gli effetti. Sono utili in un certo luogo e in una data stagione quando il cibo è maturo. Una volta estrapolati o prodotti in laboratorio e assunti in dosi massicce fuori dal loro contesto, compiono ancora le loro funzioni benefiche? Chi dice che non provochino problemi? I cibi privati di una determinata sostanza diventano squilibrati, vedi quelli integrali.
Come sempre vale il detto della nonna che, senza avere studiato tanto, sapeva, perché seguiva i ritmi della natura e la stagionalità: “mangia un po’ di tutto.” Se non riesci a farlo sei già un po’ malato ma, la vera cura non è privarsene. Le rigidità portano più problemi di quelli che si pensa debbano risolvere, fateci caso.
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