Come stare al passo di cambiamenti che avvengono talmente rapidamente a cui non si riesce ad adattarsi, non si ha il tempo, non si hanno le capacità, le qualità, almeno per la maggioranza?
Il 95% non potrà fare altro che la guerra, non quella con le armi vere ma con le armi che possiede, cioè il consumo critico.
Siamo noi che abbiamo creato e alimentiamo mostri di aziende che possiedono tutto, con capitali superiori a quelli di tanti stati del mondo, con i nostri consumi. Certo le legislazioni permissive addomesticate dei vari paesi lo hanno permesso ma noi abbiamo fatto il resto.
Tutti noi siamo inconsapevoli del potere enorme che abbiamo quando compriamo questo o quel prodotto oppure non lo compriamo affatto o semplicemente ne comperiamo meno.
Il desiderio insaziabile di ricchezza, di avere sempre di più, oltre il superfluo, ci viene somministrato già da piccoli, siamo assuefatti e drogati.
Scegliamo di non avere un’etica, cioè dei valori di riferimento a cui guardare, che vengano prima del denaro e del lucro personale. Siamo noi nel nostro piccolo, ognuno con le debite proporzioni, che abbiamo creato questo mondo.
Il potere di scegliere è un potere che spesso dimentichiamo di avere. Chi non sceglie viene scelto, accettiamo le conseguenze.
Se non riusciremo a ridimensionare il nostro ego a tutti i livelli nulla potrà cambiare di un sistema in decadenza avviato a tutta velocità verso il cambiamento, doloroso per chi non si adeguerà volontariamente ma lo subirà.
Il problema dei paesi ad alto tenore di vita, industrializzati e socialmente evoluti e’ comune.
Quali rimedi allora, solo palliativi, piccole boccate di ossigeno per asfissiare lentamente con altri debiti che nessuno potrà pagare, solo per mantenere uno standard di vita insostenibile che ci rende infelici.
Solo perché siamo convinti che senza non potremo vivere, per questo è necessario un nuovo modello per ripartire.
foto di dailyslow.it