Il punto di partenza è smascherare i bisogni indotti.
Inizia facendo un elenco scritto delle abitudini della giornata appena trascorsa. Questo elenco riguarderà ogni tua azione, anche se banale o giudicata insignificante, iniziando dal risveglio con il valutare cosa fai abitualmente;
potrà essere farsi la barba, truccarsi, comprare il giornale, le sigarette, il biglietto della lotteria, la colazione al bar, ecc….
L'unico limite a quanto in alto possiamo andare è quanto crediamo di poter salire.
Bisogna alleggerirsi dai fardelli che ci sono stati imposti, più o meno consapevolmente, anche quelli che ci siamo caricati sulle spalle volontariamente sino a piegarci e farci trovare la vita sempre più faticosa e complessa.
Il concetto è quello di rompere gli schemi, le abitudini, gli usi; siamo diventati complessi, difficili, abbiamo esigenze elevate che richiedono molte convergenze affinché si realizzino, per cui basta un nonnulla per distruggere quel processo che avevamo faticosamente creato.
Il risultato è frustrazione, insoddisfazione, depressione. In natura queste convergenze sono l’eccezione, non sono la norma come siamo abituati a credere, il disordine o meglio, un ordine diverso dal nostro è in continuo aumento nell’universo e le variabili impreviste sono moltissime.
L’uomo che non si pone dei limiti mette le basi per l’infelicità’e la malattia.
Questo è il motivo per cui una vacanza programmata con estrema cura potrebbe trasformarsi facilmente in delusione quando non tutto fila liscio come previsto.
Le abitudini ci ingessano in modelli ripetitivi, a volte noiosi, che ci danno però sicurezza, spesso queste abitudini sono complesse e ci appaiono fare parte di noi ma è solo un inganno, bisogna cominciare dalle piccole cose per poi passare a quelle più grandi.
Ogni abitudine va scomposta nelle sue parti e analizzata per individuare le parti basiche ed essenziali, quelle cioè senza le quali perderebbe la sua caratteristica, le altre saranno quelle superflue, inutili o addirittura dannose.
E’ necessario anche ridurre le occupazioni che ci imponiamo di svolgere pensando di riuscire a fare sempre tutto, spesso invece ci ritroviamo in un affanno cronico cercando di eseguire nel minor tempo possibile; questa continua lotta contro il tempo è la principale responsabile della maggior parte delle malattie e disturbi, tipici delle società evolute.
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