Non ci vogliano grandi studi per capire il momento storico che stiamo vivendo, lo capisce meglio un ignorante di economia e di finanza, basta che abbia mantenuto un forte legame con il buon senso.
Gli studiosi fanno analisi su analisi, studi e parole per riempire di vuoto il nulla, soprattutto viziati dallo stesso ed unico miraggio: “ la crescita economica. “
Ogni società ha una crescita, un apice massimo di espansione e una decadenza, secondo voi in che fase ci troviamo?
Un tempo esisteva il detto latino: “ ora et labora " cioè prega e lavora, ora è diventato: "prega di lavorare.”
Capisco che e’ difficile ammettere il fallimento, e’ doloroso ancora di più quando si tratta addirittura di un intero sistema che aveva creato un diffuso benessere di qualche generazione passata.
La decadenza sintomo del cambiamento e’ evidente su tutti i piani, etico, morale, economico, culturale, sociale.
Etico e morale perché non c’ è altro metro che l’interesse personale e per il denaro, passando sopra ad ogni altro valore.
Economico perché la qualità di vita sta peggiorando per una fetta sempre più grande di popolazione. Un 5 % della popolazione sta lentamente concentrando sempre più ricchezze rendendo di fatto ” schiavi “ il restante 95 %.
Culturale e sociale per la diminuzione del già scarso senso dello stato
Le persone comuni, che sono più intelligenti dei guru di economia, sentono che non hanno speranza su questa strada, niente in cui credere che possa migliorare una situazione disarmante.
Osserva cosa dici, osserva cosa pensi, osserva cosa fai, ecco chi sei !
Cerchiamo di arrampicarci sugli specchi con misure palliative, d’urgenza, per tamponare falle che si creano ad una velocità sempre superiore a quante se ne otturano.
Ora però le cose sono cambiate e non bastano le pillole di fiducia sulla ripresa economica somministrate ogni giorno ma che non riescono ad ingannare il buon senso.
Guardiamo la realtà, a situazioni drammatiche si rimedia con soluzioni drammatiche. I potenti non molleranno mai le loro posizioni, i privilegiati i loro privilegi, mai volontariamente.
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