Mangiare fuori casa è diventata una necessità per molte persone, in genere per motivi di lavoro o di tempo o anche perché no, di comodità. Qualcuno preferisce portarsi da casa il necessario per il pasto, che sia per difficoltà digestive o per semplice scelta, non ultimo il motivo economico, è sicuramente il modo migliore per sapere che cosa si mangia e come viene preparato.
Chi invece preferisce rivolgersi ai locali predisposti è naturalmente più a rischio in quanto dovrà decidere sul momento che cosa scegliere e senza una preparazione non sarà facile evitare i cibi scadenti. Dato che è più importante quello che non mangiamo di quello che mangiamo potremo cominciare ad eliminare quelli critici.
Con questo termine si definiscono i cibi di bassa qualità energetica vitale, quelli cioè conservati con mezzi chimici morti, fritti in oli esausti, preparati industrialmente con coloranti, riempitivi, conservanti, molto elaborati, che si prestano a manipolazioni. Per esempio: maionese, salumi insaccati (tranne il prosciutto crudo), wurstel, cibi in scatola, formaggi scadenti.
E’ più importante cosa non mangiamo di quello che mangiamo
E' preferibile scegliere: cibi freschi, cucinati sul momento o da poco, semplici nelle preparazioni e nei condimenti. Se possibile e se tollerati pane, pasta e riso integrali; per lo zucchero è difficile trovare quello integrale) anche cibi crudi; carne, pesce, anche verdure e frutta crude di stagione per i forti di digestione. Altrimenti cotte e legumi con zuppe e minestre.
Una delle cose più importanti sarà la quantità, cibi scadenti saranno meglio tollerati se in piccole quantità. Per le bevande è meglio bere solo acqua naturale, meglio bere poco a pasto, il meno possibile; in questo modo si masticherà meglio e si faciliterà la digestione. Evitare le bevande gassate o quelle con zuccheri e additivi vari. Al limite un buon bicchiere di vino. La birra sarebbe meglio fuori pasto.
foto di corritalia